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Wilhelm Egger

„Mussolini ha sempre ragione“
durata video:
07:23
intervistatore:
Ruth Deutschmann
fotografia:
Benjamin Epp
copyright location:
Laurein
data della ripresa:
2008-05-08
traduzione inglese di:
Sylvia Manning - Baumgartner
traduzione italiana di:
Nicole D´Incecco
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1932
trascrizione:
Il fascismo fu una dittatura: "Mussolini ha sempre ragione." E c`è una battuta - da Merano sale la Val Venosta - perché sulla Porta Venosta, la porta della città, che porta fuori, la Porta Venosta, c`era scritto a lettere giganti la massima di Mussolini: „Mussolini ha sempre ragione!“ E quindi la gente pensava che fosse l`iscrizione di Porta Venosta e che i venostani fossero dei bugiardi. Dopo la guerra dipinsero subito sopra queste iscrizioni, queste massime di Mussolini. Ma in più parti ancora oggi si intravvedono. Mussolini ha sempre ragione! La prima bugia, sulla Porta Venosta. La valle dei bugiardi, la Val Venosta. La Porta Venosta. Questo modo di fare l`hanno copiato anche i tedeschi. “Salvi o popolo de roi“ fu l`inno nazionale. Sì e poi i Balilla, erano ancora dei bambini, dei ragazzi fino ai 10 o 12 anni, e anche le ragazze che avevano una loro uniforme, una gonna, una camicia e un copricapo. E Hitler copiò anche questo: I tedeschi erano le Camicie Brune, gli italiani le Camicie Nere. Al liceo avevamo delle riunioni segrete nelle quali la cultura tedesca era sinonimo di nazionalsocialismo, e dove provavamo canzoni come „die Fahne hoch“ e „Vorwärts, vorwärts. Schmetternde helle Fanfaren! Führer wir gehören dir!“ E „deutsch ist das Land. Deutsch ist die Saar“, all`epoca quando fu riconquistata la Saar, che la Germania aveva dovuto cedere. Hitler prese il potere nel 1933. E nel 1934 la Saar, che era stata occupata dalla Francia, diventò nuovamente una parte della Germania. E per questo c`era la canzone „Deutsch ist die Saar! Deutsch ist das Land!“ E fu subito adattata all`Alto Adige. Per aver fatto questo alcuni furono arrestati e picchiati dai fascisti. E il 19 marzo del `32, credo, dipinsero a Bolzano, in Via Museo, anche sulla casa editrice Athesia, con una mascherina dei ritratti di Mussolini. Ritratti di Mussolini. E cambiarono il nome del giornale "Dolomiten" in "Brennero". Divenne dopo anche un giornale fascista. Cancellarono il nome „Dolomiten“ e lo sostituirono con „Brennero“. Accadde in quegl`anni. Nel 1935 scoppiò la guerra contro l`Abissinia, cioè Mussolini invase dei paesi stranieri. Arruolarono tre o quattro classi. Quelli del 1908 o `9, `10, `11, `12 e mi pare anche del `13 e `14. Più o meno quattro classi furono chiamate alle armi e mandate in Abissinia. Più di uno ci lasciò la vita. Uno tornò indietro e giurò: "Mai più la guerra!" Era un altoatesino e durante la Seconda Guerra Mondiale scelse la via della clandestinità.